CONCERTIABBONAMENTIPREMIO MORMONESOSTIENICI
CARRELLO
0

PREMIO INTERNAZIONALE ANTONIO MORMONE
seconda edizione: violino | Milano 2025

Gli artisti coinvolti

FABIO VACCHI, compositore

Autore del brano per violino solo commissionato per le finali

Nato a Bologna, cresce sotto l’ala di personalità come Giacomo Manzoni, Luigi Nono, Luciano Berio, Hans Werner Henze, e si afferma vincendo il Koussevitzky Prize in Composition (1974,Tanglewood,USA) e il Concorso Gaudeamus (1976,Olanda). Dagli anni Novanta raggiunge il successo internazionale grazie anche a direttori d’orchestra come Claudio Abbado, Roberto Abbado, David Atherton, John Axelrod, Luciano Berio, Carlo Boccadoro, Riccardo Chailly, Myung Wun Chung, Ivan Fischer, Beat Furrer, Claire Gibault, Daniel Harding, Paavo Järvi, Neville Marriner, Zubin Metha, Riccardo Muti, Gianandrea Noseda, Antonio Pappano, Donato Renzetti. Ha lavorato su commissione per le più prestigiose società musicali, tra cui Scala, S.Cecilia, Berliner Philharmoniker, Wiener Philharmoniker, Gewandhaus, Carnegie Hall, Teatro d’opera di Budapest, Opéra Comique, Opéra de Lyon, Festival Aix-en-Provence, Salle Pleyel, Cervantino e molte altre. Ha collaborato e collabora con registi, attori, scrittori e artisti come: Daniele Abbado, Gae Aulenti, Giorgio Barberio Corsetti, Ferdinando Bruni, Patrice Chéreau, Gianrico Carofiglio, Lella Costa, Tonino Guerra, Yashar Kemal, Sandro Lombardi, Dacia Maraini, Franco Marcoaldi, Aldo Nove, Ermanno Olmi, Moni Ovadia, Amos Oz, Giulio Paolini, Renzo Piano, Arnaldo Pomodoro, Giuseppe Pontiggia, Roberto Roversi, Toni Servillo, Myriam Tanant, Peter Simonischek, Federico Tiezzi, Michele Serra. Il recente teatro-danza Madina è andato in scena alla Scala nel 2021 e sarà ripresentato, sempre alla Scala, nel 2024, e la nuova opera Jeanne Dark verrà rappresentata al Maggio Musicale Fiorentino sempre nel 2024. Premio Abbiati della critica musicale italiana, Lully Award per la migliore novità negli USA nel 2002,  David di Donatello per le musiche del Mestiere delle armi di E. Olmi, finalista al David per I cento chiodi, sempre di Olmi, premio dell’Ente dello Spettacolo per le musiche di Gabrielle di P. Chéreau. È membro onorario dell’Accademia Filarmonica di Bologna, e Accademico di Santa Cecilia.

FONDAZIONE ACCADEMIA DEL TEATRO ALLA SCALA

L’Accademia Teatro alla Scala, presieduta da Giuseppe Vita e diretta daLuisa Vinci, costituisce un polo formativo unico nel panorama europeo ed extraeuropeo grazie a un’offerta didattica che abbraccia pressoché tutte le professioni che ruotano intorno allo spettacolo dal vivo, da quelle artistiche a quelle manageriali a quelle tecniche. Ed è un’istituzione unica perché legata a uno dei teatri lirici più famosi del mondo, i cui artisti e professionisti, oltre ai maggiori esperti nel campo delle performing arts, formano il corpo docente, la cui missione non è solo quella di assicurare un brillante futuro professionale a giovani dotati di talento, ma anche quella di perpetuare una tradizione che deve essere protetta nel segno del costante rinnovamento. E questo sin dal 1813, anno in cui nasce la Scuola di Ballo, che, nel tempo, ha plasmato artisti di caratura assoluta. Oggi sono 1600 i ragazzi che frequentano gli indirizzi didattici più diversi, una trentina, distribuiti nei quattro dipartimenti – Musica, Danza, Palcoscenico-Laboratori e Management – in cui si articola la Scuola scaligera, che dal 2001 si è costituita come Fondazione autonoma. Per garantire un rapido e valido inserimento nel mondo del lavoro, la metodologia didattica dell’Accademia affianca all’attività teorica un’intensa attività pratica che si svolge quotidianamente in scena e dietro le quinte, arricchita da un ulteriore periodo di tirocinio.

ORCHESTRA DELL’ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA

Fra i fiori all’occhiello del Dipartimento Musica dell’Accademia figura il percorsodi perfezionamento per professori d’orchestra. Il progetto si distingue nelpanorama formativo poiché assicura una preparazione completa sul repertoriosinfonico, operistico e di balletto. Il programma prevede esercitazioni orchestralie di ensemble, oltre a lezioni individuali di strumento, musica da camera eprove a sezioni tenute dalle Prime Parti dell’Orchestra del Teatro alla Scala. Aciò si affianca un’intensa attività artistica, in Italia e all’estero, sotto la guida dialcuni fra i più autorevoli e rinomati direttori d’orchestra del mondo. L’orchestraha l’opportunità di esibirsi in primis al Teatro alla Scala, che non solo la ospitaannualmente per un’opera inserita nel cartellone, ma la chiama anche per alcuneproduzioni del Corpo di Ballo e per numerosi concerti, nonché per gli spettacolipensati per i bambini in età scolare con l’obiettivo di avvicinarli al teatro musicale.Numerosi i teatri, le società concertistiche e i festival di rilievo internazionaleove si è esibita l’Orchestra dell’Accademia e diversi i paesi toccati, fra cui, oltreall’Italia, Stati Uniti, Russia, Austria, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Svizzera,Emirati Arabi Uniti, Oman. Per comprendere lo spessore della proposta didattica si citano i direttori che si sono posti alla testa dell’Orchestra: Roberto Abbado, Marc Albrecht, Giovanni Antonini, John Axelrod, Roland Böer, Paolo Carignani, David Coleman, Ottavio Dantone, Óliver Diaz, Placido Domingo, Gustavo Dudamel, Christoph Eschenbach, Diego Fasolis, Vladimir Ivanovič Fedoseev, Iván Fischer, Ádám Fischer, Lawrence Foster, Marco Guidarini, Theodor Guschlbauer, MichaelHalász, Manfred Honeck, Fabio Luisi, Susanna Mälkki, Michele Mariotti, ZubinMehta, Pietro Mianiti, Gianandrea Noseda, Daniel Oren, Evelino Pidò, SestoQuatrini, Stefano Ranzani, Donato Renzetti, Daniele Rustioni, Mikhail Tatarnikov,Yuri Temirkanov, Lorenzo Viotti, Massimo Zanetti, senza dimenticare solisti delcalibro di David Fray, Herbie Hancock, Olga Kern, Lang Lang, Andrea Lucchesini,Francesco Manara, Fabrizio Meloni, Miriam Prandi, Alessandro Taverna, SimonTrpčeski, Alexei Volodin, Giovanni Andrea Zanon.

BENEDETTA BUCCI, violista

Benedetta Bucci si diploma con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore e consegue il biennio con 30, lode e menzione d’onore sotto la guida del Maestro Carmelo Giallombardoall’Istituto Rinaldo Franci di Siena. Si è perfezionata con il Maestro Bruno Giuranna presso l’Accademia Stauffer di Cremona e l’Accademia musicale Chigiana di Siena dove ha ricevuto nel 2013 il prestigioso diploma d’onore. Si è perfezionata inoltre con il violista Miguel Da Silva sotto la cui guida consegue nel 2022 l’Artist Diploma presso la Queen Elisabeth Music Chapel. È vincitrice di Primi Premi assoluti in vari concorsi nazionali tra cui la 32^ Rassegna violisti studenti di Vittorio Veneto. Tiene recital in duo e nel 2015 si è esibita come solista in una serie di concerti a Salisburgo, anche presso il Solitär dell’Università Mozarteum. Nel 2015 entra a far parte della LGT Young Soloists con la quale ha inciso la Vocalise di Rachmaninoff per la RCA Red Seal Sony. E’ membro fondatore del Quartetto Adorno che si è fatto conoscere a livello internazionale aggiudicandosi il Terzo Premio alConcorso Internazionale “Premio Paolo Borciani”. Nella storia trentennale del Concorso nessun quartetto italiano aveva ottenuto un riconoscimento così importante. Il QuartettoAdorno collabora con grandi artisti quali: P. Badura-Skoda, G. Bandini, E. Bronzi, B. Canino, A. Carbonare, F. Di Rosa, S. Gramaglia, L. Lortie, F. Meloni, P. Meyer, A. Oliva, G. Ragghianti, G. Sollima. Benedetta suona la Viola Iginio Sderci del 1939, appartenuta aPiero Farulli, violista del celebre Quartetto Italiano, gentilmente concessa da Antonello Farulli.

STEFANO CERRATO, violoncellista

Ha iniziato lo studio del violoncello alla Scuola Suzuki di Torino con il M° Antonio Mosca, sotto la guida del quale si è diplomato, appena quindicenne, con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio G. Verdi. Ha seguito corsi di perfezionamento con i maestri David Geringas, Natalia Gutman, Enrico Dindo ed Enrico Bronzi, con il quale si è perfezionato fino al conseguimento nel 2009 del Postgraduate presso “Universitat Art Mozarteum” di Salisburgo.Tra il 2005 e il 2008 è stato invitato ad eseguire il Concerto Grosso per tre violoncelli e orchestra di K. Penderecki al Konzerthaus di Berlino, al Festival di Ravenna e all’Accademia di Musica di Danzica, diretto dall’autore stesso.Selezionato per partecipare a “The 5th International Tchaikovsky Competition for Young Musicians 2004 Kurashiki Japan”, ha ricevuto il “Diploma Speciale di Merito” dalla giuria; nell’autunno dello stesso anno ha vinto il Primo Premio assoluto e il Premio del Pubblico al “Concurso Internazional de violoncelo Lluis Claret - Ciudad de Moguer” e il Primo Premio al “Concorso Europeo di violoncello Arturo Bonucci”. Cultore della musica da camera, è stato il violoncellista del Trio Caravaggio. E’ membro fondatore e violoncello di concerto dell’ “Armoniosa”, ensemble musicale che opera nella ricerca della prassi esecutiva barocca utilizzando strumenti originali.Ha insegnato all’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola. Ora è docente presso il conservatorio A. Steffani di Castelfranco Veneto.Fa parte del Quartetto Adorno, col quale tiene concerti in tutta Europa.

IL VIOLINO CARLO FERDINANDO LANDOLFI (MILANO, 1757)

Collezione degli strumenti storici del Conservatorio “G. Verdi” di Milano

Strumento costruito da Carlo Ferdinando Landolfi, il principale liutaio attivo a Milano nella seconda metà del Settecento. Sebbene conoscesse l'opera dei migliori liutai cremonesi e ne rispettasse i canoni, Landolfi sviluppò uno stile personale che rende originali da un punto di vista stilistico i suoi strumenti, riconoscibili particolarmente per il modello della cassa armonica, l'impostazione delle bombature, il posizionamento e la forma dei fori armonici, il design della testa e della voluta del riccio. Opera della maturità dell'autore, questo violino è ancora in gran parte coperto dalla ricca e pastosa vernice rossa che contraddistingue i suoi strumenti.

“Appena provato, mi ha subito colpito la voce di questo strumento. Una bella voce tenorile: squillante e decisa. Altro aspetto che mi ha impressionato è la facilità e duttilità dello strumento. Sono sicuro che sarà fonte di ispirazione e soddisfazione per i meritevoli finalisti che avranno la fortuna di suonarlo.” (Edoardo Zosi, direttore artistico)