Gli artisti coinvolti
FABIO VACCHI, compositore
Autore del brano per violino solo commissionato per le finali
Nato a Bologna, cresce sotto l’ala di personalità come Giacomo Manzoni, Luigi Nono, Luciano Berio, Hans Werner Henze, e si afferma vincendo il Koussevitzky Prize in Composition (1974,Tanglewood,USA) e il Concorso Gaudeamus (1976,Olanda). Dagli anni Novanta raggiunge il successo internazionale grazie anche a direttori d’orchestra come Claudio Abbado, Roberto Abbado, David Atherton, John Axelrod, Luciano Berio, Carlo Boccadoro, Riccardo Chailly, Myung Wun Chung, Ivan Fischer, Beat Furrer, Claire Gibault, Daniel Harding, Paavo Järvi, Neville Marriner, Zubin Metha, Riccardo Muti, Gianandrea Noseda, Antonio Pappano, Donato Renzetti. Ha lavorato su commissione per le più prestigiose società musicali, tra cui Scala, S.Cecilia, Berliner Philharmoniker, Wiener Philharmoniker, Gewandhaus, Carnegie Hall, Teatro d’opera di Budapest, Opéra Comique, Opéra de Lyon, Festival Aix-en-Provence, Salle Pleyel, Cervantino e molte altre. Ha collaborato e collabora con registi, attori, scrittori e artisti come: Daniele Abbado, Gae Aulenti, Giorgio Barberio Corsetti, Ferdinando Bruni, Patrice Chéreau, Gianrico Carofiglio, Lella Costa, Tonino Guerra, Yashar Kemal, Sandro Lombardi, Dacia Maraini, Franco Marcoaldi, Aldo Nove, Ermanno Olmi, Moni Ovadia, Amos Oz, Giulio Paolini, Renzo Piano, Arnaldo Pomodoro, Giuseppe Pontiggia, Roberto Roversi, Toni Servillo, Myriam Tanant, Peter Simonischek, Federico Tiezzi, Michele Serra. Il recente teatro-danza Madina è andato in scena alla Scala nel 2021 e sarà ripresentato, sempre alla Scala, nel 2024, e la nuova opera Jeanne Dark verrà rappresentata al Maggio Musicale Fiorentino sempre nel 2024. Premio Abbiati della critica musicale italiana, Lully Award per la migliore novità negli USA nel 2002, David di Donatello per le musiche del Mestiere delle armi di E. Olmi, finalista al David per I cento chiodi, sempre di Olmi, premio dell’Ente dello Spettacolo per le musiche di Gabrielle di P. Chéreau. È membro onorario dell’Accademia Filarmonica di Bologna, e Accademico di Santa Cecilia.

FONDAZIONE ACCADEMIA DEL TEATRO ALLA SCALA
L’Accademia Teatro alla Scala, presieduta da Giuseppe Vita e diretta daLuisa Vinci, costituisce un polo formativo unico nel panorama europeo ed extraeuropeo grazie a un’offerta didattica che abbraccia pressoché tutte le professioni che ruotano intorno allo spettacolo dal vivo, da quelle artistiche a quelle manageriali a quelle tecniche. Ed è un’istituzione unica perché legata a uno dei teatri lirici più famosi del mondo, i cui artisti e professionisti, oltre ai maggiori esperti nel campo delle performing arts, formano il corpo docente, la cui missione non è solo quella di assicurare un brillante futuro professionale a giovani dotati di talento, ma anche quella di perpetuare una tradizione che deve essere protetta nel segno del costante rinnovamento. E questo sin dal 1813, anno in cui nasce la Scuola di Ballo, che, nel tempo, ha plasmato artisti di caratura assoluta. Oggi sono 1600 i ragazzi che frequentano gli indirizzi didattici più diversi, una trentina, distribuiti nei quattro dipartimenti – Musica, Danza, Palcoscenico-Laboratori e Management – in cui si articola la Scuola scaligera, che dal 2001 si è costituita come Fondazione autonoma. Per garantire un rapido e valido inserimento nel mondo del lavoro, la metodologia didattica dell’Accademia affianca all’attività teorica un’intensa attività pratica che si svolge quotidianamente in scena e dietro le quinte, arricchita da un ulteriore periodo di tirocinio.
ORCHESTRA DELL’ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA

Fra i fiori all’occhiello del Dipartimento Musica dell’Accademia figura il percorso di perfezionamento per professori d’orchestra. Il progetto si distingue nel panorama formativo poiché assicura una preparazione completa sul repertorio sinfonico, operistico e di balletto. Il programma prevede esercitazioni orchestrali e di ensemble, oltre a lezioni individuali di strumento, musica da camera e prove a sezioni tenute dalle Prime Parti dell’Orchestra del Teatro alla Scala. A ciò si affianca un’intensa attività artistica, in Italia e all’estero, sotto la guida di alcuni fra i più autorevoli e rinomati direttori d’orchestra del mondo. L’orchestra ha l’opportunità di esibirsi in primis al Teatro alla Scala, che non solo la ospita annualmente per un’opera inserita nel cartellone, ma la chiama anche per alcune produzioni del Corpo di Ballo e per numerosi concerti, nonché per gli spettacoli pensati per i bambini in età scolare con l’obiettivo di avvicinarli al teatro musicale. i teatri, le società concertistiche e i festival di rilievo internazionale ove si è esibita l’Orchestra dell’Accademia e diversi i paesi toccati, fra cui, oltre all’Italia, Stati Uniti, Russia, Austria, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Svizzera, Emirati Arabi Uniti, Oman. Per comprendere lo spessore della proposta didattica si citano i direttori che si sono posti alla testa dell’Orchestra: Roberto Abbado, Marc Albrecht, Giovanni Antonini, John Axelrod, Roland Böer, Paolo Carignani, David Coleman, Ottavio Dantone, Óliver Diaz, Placido Domingo, Gustavo Dudamel, Christoph Eschenbach, Diego Fasolis, Vladimir Ivanovič Fedoseev, Iván Fischer, Ádám Fischer, Lawrence Foster, Marco Guidarini, Theodor Guschlbauer, MichaelHalász, Manfred Honeck, Fabio Luisi, Susanna Mälkki, Michele Mariotti, Zubin Mehta, Pietro Mianiti, Gianandrea Noseda, Daniel Oren, Evelino Pidò, SestoQuatrini, Stefano Ranzani, Donato Renzetti, Daniele Rustioni, Mikhail Tatarnikov, Yuri Temirkanov, Lorenzo Viotti, Massimo Zanetti, senza dimenticare solisti del calibro di David Fray, Herbie Hancock, Olga Kern, Lang Lang, Andrea Lucchesini, Francesco Manara, Fabrizio Meloni, Miriam Prandi, Alessandro Taverna, Simon Trpčeski, Alexei Volodin, Giovanni Andrea Zanon.
MASSIMO ZANETTI, direttore
Massimo Zanetti è riconosciuto a livello internazionale come uno dei principali direttori della sua generazione. La sua carriera è iniziata presto con importanti riconoscimenti nei maggiori concorsi internazionali e lo ha portato nei Teatri d’opera e nelle Sale da Concerto più rinomate al mondo. Dal 1999 al 2002 è stato direttore musicale della Flemish Opera di Antwerp/Gent e dal 2018 al 2022 direttore musicale della Gyeonggi Philharmonic Orchestra: sotto la sua guida, l’orchestra è stata riconosciuta tra le migliori della Corea del Sud. Nell’anno corrente, dopo la sua prima collaborazione con la Oslo Opera House, farà il suo debutto al Festival di Pentecoste di Salisburgo con Traviata, a cui seguirà una produzione di Nabucco al Teatro Comunale di Modena/Reggio Emilia. Sarà poi impegnato con la Trondheim Symphony Orchestra in un concerto sinfonico con Elsa Dreisig ( Vier Letze Lieder di Strauss e Quarta Sinfonia di Mahler ) a cui seguirà una nuova produzione operistica per la nuova stagione dell’Opera di Monte-Carlo. Nella scorsa stagione, oltre al suo ritorno presso il Teatro Lirico di Cagliari e con la Trondheim Symphony Orchestra, ha continuato la sua più che ventennale presenza presso lo Staatsoper Unter den Linden di Berlin e la sua lunga collaborazione con l’Opera di Monte-Carlo, dove ha diretto una nuova produzione di Don Carlo. Zanetti ha inoltre inaugurato il 70° Festival Puccini di Torre del Lago, nel centenario della morte del compositore, con una nuova produzione di Le Ville e Edgar, proposti in dittico e nella loro prima versione. I più importanti appuntamenti delle ultime stagioni includono I Due Foscari con Placido Domingo all’Opera di Montecarlo, una nuova produzione di Madama Butterfly alla Sydney Opera House, Don Giovanni, Traviata, Boheme, Fanciulla del West e Don Carloalla Staatsoper di Berlin, Carmen ed il Barbiere di Siviglia di Rossini al Teatro alla Scala, dove ha inoltre diretto diversi Concerti Istituzionali dell’Accademia della Scala. Ha diretto numerosi concerti sinfonici con la Yomiuri Symphony Orchestra, l’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, la Radio Symphony Orchestra Berlin, alla Komische Oper di Berlino con Mischa Maisky, la Mozarteum Orchester di Salisburgo, la Brucknerorchester Linz , la Royal Stockholm Philharmonic e l’Orchestra Nazionale Russa al Festival Rostropovich a Mosca. Massimo Zanetti ha collaborato per diversi anni con la Semperoper di Dresda, con l’NCPA Beijing, Il Gran Teatre del Liceu di Barcelona, la Bayerische Staatsoper di Muenich, la Lyric Opera di Chicago, la Royal Opera House di Londra, l’Opéra de Paris, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro Regio di Parma, il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro Comunale di Bologna, il Teatro Regio di Torino ,San Francisco Opera, San Diego Opera, Royal Swedish Opera, Teatro Real di Madrid, ABAO Bilbao. In ambito sinfonico, ha collaborato con orchestre quali la Filarmonica Ceca, Staatskapelle Dresden, Weimar Staatskapelle, Konzerthausorchester Berlin, Wiener Symphoniker, Orchestre Philharmonique de Radio France, Finnish e Swedish Radio Symphony Orchestra, San Diego Symphony, New Zealand Symphony, CBSO, la Hallé Orchestra Manchester. In Asia ha sviluppato uno stretto legame con la NHK Symphony Orchestra di Tokyo, così come con la China Philharmonic e Guangzhou Symphony Orchestra. Tra le registrazioni pubblicate ricordiamo il Verdi Album con Sonya Yoncheva (Sony Classical, 2018), il Simon Boccanegra (Decca 2013), così come i DVD della CMajor, nell’ambito del progetto ‘Tutto Verdi’: Rigoletto (2008) e I Vespri Siciliani (2010), registrate presso il Teatro Regio di Parma. Ha inoltre inciso il Saul di Flavio Testi con l’Orquestre Philharmonique de Radio France (Naïve, 2004).

BENEDETTA BUCCI, violista
Benedetta Bucci si diploma con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore e consegue il biennio con 30, lode e menzione d’onore sotto la guida del Maestro Carmelo Giallombardo all’Istituto Rinaldo Franci di Siena. Si è perfezionata con il Maestro Bruno Giuranna presso l’Accademia Stauffer di Cremona e l’Accademia musicale Chigiana di Siena dove ha ricevuto nel 2013 il prestigioso diploma d’onore. Si è perfezionata inoltre con il violista Miguel Da Silva sotto la cui guida consegue nel 2022 l’Artist Diploma presso la Queen Elisabeth Music Chapel. È vincitrice di Primi Premi assoluti in vari concorsi nazionali tra cui la 32^ Rassegna violisti studenti di Vittorio Veneto. Tiene recital in duo e nel 2015 si è esibita come solista in una serie di concerti a Salisburgo, anche presso il Solitär dell’Università Mozarteum. Nel 2015 entra a far parte della LGT Young Soloists con la quale ha inciso la Vocalise di Rachmaninoff per la RCA Red Seal Sony. E’ membro fondatore del Quartetto Adorno che si è fatto conoscere a livello internazionale aggiudicandosi il Terzo Premio al Concorso Internazionale “Premio Paolo Borciani”. Nella storia trentennale del Concorso nessun quartetto italiano aveva ottenuto un riconoscimento così importante. Il Quartetto Adorno collabora con grandi artisti quali: P. Badura-Skoda, G. Bandini, E. Bronzi, B. Canino, A. Carbonare, F. Di Rosa, S. Gramaglia, L. Lortie, F. Meloni, P. Meyer, A. Oliva, G. Ragghianti, G. Sollima. Benedetta suona la Viola Iginio Sderci del 1939, appartenuta a Piero Farulli, violista del celebre Quartetto Italiano, gentilmente concessa da Antonello Farulli.

MASSIMO POLIDORI, violoncellista
Per Massimo Polidori suonare il violoncello è stata la naturale conseguenza dell'essere nato, ultimo di quattro figli, in una famiglia di musicisti. Le prime esperienze musicali si dividono fra lezioni di violoncello al Conservatorio di Torino nella classe di Renzo Brancaleon, e i concerti come corista dei “Piccoli cantori di Torino”. Ciò gli ha permesso anche di accostarsi giovanissimo al mondo dell'opera, cantando in opere come la Bohéme, Tosca, Boris Gudonov e Werther, nel Teatro Regio della sua città. Giovanissimo partecipa alla Rassegna musicale di Vittorio Veneto aggiudicandosi il premio “Giovanni Camerana” destinato alla migliore interpretazione di una Suite di Bach. L' anno successivo grazie ad una borsa di studio della “De Sono Associazione per la Musica” di Torino, frequenta corsi di Antonio Janigro e Mario Brunello alla Fondazione R. Romanini di Brescia. A sedici anni debutta come solista eseguendo le “Variazioni Rococò” di Tchaikovsky con l' orchestra da camera di Sofia. Diplomatosi con il massimo dei voti in Italia prosegue gli studi sotto la guida di Daniel Grousgurin al Conservatorio Superiore di Musica di Ginevra ottenendo il Primo premio di Virtuosité e una borsa di studio destinata al miglior diplomato dell' anno, in questa occasione esegue il concerto di Schumann con l' orchestra della Suisse Romande. E' stato violoncello solista della Camerata Bern per cinque anni ,durante i quali ha svolto un intensa attività concertistica che lo ha portato nelle più prestigiose sale europee ed americane. Con questo gruppo ha inciso numerosi CD per Philips, Decca, Berlin Classic ed ECM, insieme ad artisti quali H. Holliger, T. Zehthmeir, A Schiff, R Lupu e Ana Chumachenco. Nello stesso periodo è stato titolare della cattedra di violoncello al Conservatorio di musica di Fribourgo. A trent' anni vince il concorso di Primo Violoncello indetto dal Teatro alla Scala, nel periodo in cui Riccardo Muti era direttore musicale. La grande passione per il repertorio cameristico lo ha portato ad essere, nel 1993 fondatore del Trio Johannes composto da Francesco Manara (Violino di spalla dell' orchestra della Sacla) e Claudio Voghera. Questa formazione ha al suo attivo molti riconoscimenti e premi internazionali tra cui concorso di Osaka, “Premio Trio di Trieste” e il Concert Artist Guild di New York. Grazie a quest' ultimo riconoscimento il trio é stato più volte invitato nelle sale più prestigiose degli Stati Uniti e il debutto alla Carnegie Hall avvenuto nel 2004 è stato accolto con grande entusiasmo di pubblico e critica. Per la rivista Amdeus il trio ha inciso l' integrale dei trii e i quartetti con pianoforte di Brahms e si appresta ad uscire un' altro Cd dedicato alle musiche di Ravel. Da sempre attratto dal repertorio quertettistico, nel 2000 col sostegno e l' incoraggiamento del maestro Muti, insieme alle prime parti dell'orchestra del Teatro rifonda il “Quartetto d' archi della Scala”. In quindici anni di attività il quartetto si è esibito in tutto il mondo, ricevendo numerosi riconoscimenti tra i quali il “Premio di eccellenza da parte della “Asociacion de criticos musicales del la Argentina” al miglior gruppo da camera per l' anno 2011 e il “Premio città di Como” per i loro impegni artistici. Numerose le pubblicazioni discografiche per Fonè, Sky Classica, Amadeus, Concerto e Decca, quest' ultima recensita con cinque stelle sulla rivista Amadeus. Al quartetto sono state dedicate composizioni scritte da Boccadoro, Vlad, Di Gesu, Campogrande e Francesconi. Da dieci anni Polidori partecipa con entusiasmo all' attività dei “Violoncellisti della Scala”, gruppo con il quale ha la possibilità di spaziare in più generi musicali. Intensa l' attività solistica che lo ha portato a collaborare con complessi in Italia e all'estero tra cui si ricorda l' Orchestra da Camera di Mantova, i Filarmonici di Torino, Teatro Regio, Camerata Bern, Pittsbourgh Simphony, orchestra di Padova e del Veneto , Orchestra Cherubini e Filarmonica della Scala. Suona un Violoncello Paolo Castelo costruito a Genova nel 1760.

VSEVOLOD DVORKIN, pianista ufficiale del Premio Internazionale Antonio Mormone
Dopo il suo debutto a 14 anni con la Ulianovsk Symphony Orchestra, il pianista russo Vsevolod Dvorkin si è esibito in tutto il mondo, riconosciuto oggi come un interprete intelligente e di grande cultura, padrone di una strabiliante tecnica pianistica e di “capacità musicali […] sublimi, vastissima […] tavolozza timbrica” (Rheinische Post). Musicista che padroneggia un repertorio vastissimo, ha debuttato per i più importanti enti concertistici quali la Società dei Concerti di Milano, il Festival giapponese Music in Style, la stagione del Ofunam della città del Messico, l’Autunno Musicale di Como, con orchestre quali la Sinfonica di Mosca, la Filarmonica di Udine, la Stabile di Bergamo, l’Orchestre d’Auvergne, l’Orchestra Nazionale della Bielorussia, l’Orchestra Filarmonica de la UNAM (Messico), sotto la direzione di Bushkov, Zollman, Nanut, Ziva, Fagen. Interprete originale ed eclettico, tra i concerti da ricordare si possono citare il trionfale Concerto di Grieg alla Sala Nezahualkoyotl di Città del Messico, il concerto in vetta alle Alpi Orobie filmato dal pluripremiato regista italiano Ermanno Olmi, le collaborazioni artistiche con l’attrice Sonia Bergamasco. Appassionato camerista, ha collaborato con musicisti quali S. Krilov, E. Dindo, O. Kotchenkova, P. Berman, A. Kiselov, I. Zats, il Quintetto Gaudeamus ed i Quartetti Zimlinsky, Mozart, Rimsky-Korsakov, eseguendo tra l’altro l’integrale del repertorio da camera di J. Brahms. Ha inciso per le etichette discografiche Stradivarius, Raitrade, Musideco Classical. Si è esibito in Festival come Estate Regina in Toscana, Longlake Festival in Svizzera, Grand Forks in North Dakota, Music in Contest a New York, per Aspect Foundation for Music and Arts. Appassionato didatta, è insegnante presso l’Accademia Europea di Musica di Erba e l’Accademia del Talento di Desio, e vanta tra i suoi studenti giovani concertisti e vincitori di concorsi internazionali. Ha studiato alla scuola Gnessin ed al Conservatorio Tchaikovsky a Mosca, alll’Accademia di Imola e al Conservatorio di Milano, con Natalia Trull, Lazar Berman, Vera Gornostaeva e Vincenzo Balzani, e si è affermato sulla scena internazionale distinguendosi in concorsi pianistici come lo “Schumann” di Zwickau, il “Viotti” di Varallo, il Concorso di Cantù ed il “Dino Ciani” di Milano.

IL VIOLINO CARLO FERDINANDO LANDOLFI (MILANO, 1757)
Collezione degli strumenti storici del Conservatorio “G. Verdi” di Milano
Strumento costruito da Carlo Ferdinando Landolfi, il principale liutaio attivo a Milano nella seconda metà del Settecento. Sebbene conoscesse l'opera dei migliori liutai cremonesi e ne rispettasse i canoni, Landolfi sviluppò uno stile personale che rende originali da un punto di vista stilistico i suoi strumenti, riconoscibili particolarmente per il modello della cassa armonica, l'impostazione delle bombature, il posizionamento e la forma dei fori armonici, il design della testa e della voluta del riccio. Opera della maturità dell'autore, questo violino è ancora in gran parte coperto dalla ricca e pastosa vernice rossa che contraddistingue i suoi strumenti.


“Appena provato, mi ha subito colpito la voce di questo strumento. Una bella voce tenorile: squillante e decisa. Altro aspetto che mi ha impressionato è la facilità e duttilità dello strumento. Sono sicuro che sarà fonte di ispirazione e soddisfazione per i meritevoli finalisti che avranno la fortuna di suonarlo.” (Edoardo Zosi, direttore artistico)